martedì 26 novembre 2024
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I Riti della Settimana in Sardegna: Alghero

La Settimana Santa ad Alghero

I Riti della Settimana in Sardegna: Alghero
La storia della Settimana Santa di Alghero è una storia antica che ha origini agli inizi del 1600 quando Alghero era ancora una roccaforte spagnola e quando, proprio in quegli anni, il mare consegnò alla città il Cristo ligneo di Alicante (il "Sancristus").
Considerato un prezioso dono di Dio venuto dal mare, il "Santcristus" divenne oggetto di venerazione popolare e fulcro dei riti della Settimana Santa.
La "Setmana Santa de l'Alguer" conserva gelosamente la sua impronta catalana: i fedeli percorrono le vie della Città tra i suoni e i silenzi delle preghiere nell'antica lingua della Catalogna e accanto ai "Germans Blancs", della "Confraria del Gonfalò" della Fraternità di Nostra Signora della Misericordia sfilano, nei loro abiti tipici, i fratellli delle Confraternite ospiti provenienti dalla Catalogna.
La Settimana Santa ad Alghero è curata dalla Confraternita della Misericordia, che custodisce la statua snodabile in legno del Cristo, il "Sancristus", che si dice sia giunta ad Alghero per miracolo.
Sette giorni prima della Settimana Santa vengono ricordati con una processione i dolori della Madonna; questa processione, chiamata "processò de nostra senyora de le set dolors", in passato era organizzata dalle nobildonne algheresi e per questo è detta anche "Processò de les dames".
Domenica delle Palme: nella sede della Confraternita, la chiesa della Misericordia, dopo una piccola processione viene sistemato il "Sancristus" sulla croce.
Saranno cinque confratelli e quattro "Varons" a svolgere questo rito; due "Varons" il Venerdì Santo impersoneranno Giuseppe di Arimatea e Nicodemo.
Martedì Santo: vestita a lutto per l'occasione, la Confraternita cura la processione dei Misteri che si conservano nella chiesa di S. Francesco, che sono "Jesus engennollat", "Jesus lligat a una colonna", "Jesuscrist burlat" e "Jesus amb la creu".
Mercoledì Santo: si veste a lutto la Madonna e si allestisce per l'Eucarestia l'altare di S. Pasquale.
Giovedì Santo: la mattina vengono benedetti l'olio degli infermi, quello crismale e quello battesimale.
La sera viene celebrata la Messa durante la quale si lavano i piedi agli Apostoli.
In seguito, le donne della Confraternita, in numero dispari, si recano nei sepolcri che sono stati allestiti nelle chiese.
Nella cattedrale viene portato il "Sancristus", che viene messo in croce e gli viene messa la corona di spine.
Venerdì Santo: la mattina le donne della Confraternita, dopo aver smontato i sepolcri, vestono S. Giovanni e l'Addolorata per la processione.
Viene anche preparato il feretro in cui verrà posto il Cristo, quando verrà tolto dalla croce, che viene chiamato "Bressol".
La sera nella chiesa della Misericordia, affollatissima, arrivano S. Giovanni e la Madonna e le varie Confraternite.
Vi sono inoltre nove bambini con in mano un vassoio in otto dei quali vi sono tre martelli, tre tenaglie (entrambi per togliere i chiodi dal Cristo) e due fasce (per sorreggerlo), l'ultimo è vuoto perchè vi si metteranno i chiodi della crocifissione.
Dopo la predica inizia il rito del "Desclavament" (la discesa dalla croce), che è compito dei "Varons", che deporranno anche Cristo nel "Bressol", consegnandolo poi alla Confraternita.
Finito questo momento ricco di Pathos, inizia la processione del Cristo Morto per le vie della città che termina a mezzanotte nella Cattedrale dove verrà riposto il feretro.

Sabato Santo: la mattina la Madonna viene portata nella chiesa di S. Francesco.
A mezzanotte vengono benedetti l'acqua e il fuoco e viene celebrata la Messa per la Resurrezione.
Domenica di Pasqua: la Madonna, accompagnata da un corteo femminile, incontra Gesù Risorto che è accompagnato da un corteo maschile.
Dopo questo incontro si celebra la Messa in dialetto algherese, concludendosi così i riti della Settimana Santa
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