Vitigno dalle origini antichissime, presente in Sardegna già al tempo dei romani dai quali veniva chiamato vitis apiana in quanto uva prediletta dalle api per la dolcezza dei suoi acini. Lo stesso termine moscato, in analogia al nome latino, potrebbe derivare dalla attrazione che queste uve molto zuccherine esecitano sulle mosche. Questo vitigno è presente in quasi tutte le aree viticole del Mediterraneo; in Sardegna lo troviamo prevalentemente nei terreni calcarei e soleggiati del basso Campidano e della Romangia e sui substrati granitici della Gallura. A queste tre aree viticole corrispondono tre diverse e caratteristiche tipologie di Moscato che si identificano nelle corrispondenti DOC : Moscato di Cagliari, di Sorso-Sennori e Moscato di Sardegna spumante sottodenominazione “Tempio” o “Gallura”. Tralasciando la tipologia Spumante, possiamo individuare nel Moscato di Sorso- Sennori una maggiore caratterizzazione di questo meraviglioso vino. Il tradizionale allevamento ad alberello e le basse rese per ettaro dei vigneti della Romangia , accostati all’esposizione soleggiata sui terreni asciutti e calcarei , conferiscono al vino espressioni aromatiche gusto-olfattive di grande ampiezza. Il caldo colore ricorda l’oro e l’ambra, i profumi sono quelli primari del frutto d’origine che richiamano sensazioni di miele, mandorle, fichi confettura di albicocche e mosto cotto. Squisitamente dolce, caldo e straordinariamente morbido e avvolgente al palato.