Oristano e la provincia
con la penisola del Sinis e l’isola di Maldiventre
Un paesaggio mite, dolce nei suoi rilievi, con lagune e tratti di costa che liberano la mente, che lasciano correre fantasie e sogni.
Nella sua parte occidentale la Sardegna è quella del mare aperto, dell’infinito che si apre davanti agli occhi, della storia più antica che l’isola racconta. Perché proprio qui sorge Tharros, quell’ampio lembo di terra che, da una parte, chiude il Golfo di Oristano, mentre sul lato opposto osserva quel sistema ambientale rappresentato dagli stagni di Cabras, di Pauli Murtas, di Sale Porcus e di Is Beneas che fortemente caratterizza questo territorio.
L’area che comprende l’intero braccio di mare intorno al Sinis e l’isola di Maldiventre è stata riconosciuta Parco Marino, un’area protetta per l’alto valore ambientale che ricopre.
Le splendide escursioni all’interno di queste zone naturalistiche, in mountain bike, a piedi o in canoa sono esperienze indimenticabili.
Il turismo, da queste parti, fa rima con rispetto rigoroso della natura, che esprime, su queste coste, come anche nel suo entroterra, il concetto più alto del connubio uomo-ambiente.
Come in poche altre zone dell’isola, l’oristanese ha saputo mantenere quasi intatte le antiche tradizioni del popolo sardo, del suo passato agropastorale, che consentono di produrre, nelle sue cantine, vini di elevata qualità, mentre nei suoi piccoli caseifici, formaggi dai sapori d’un tempo.
È un territorio, questo, che assembla affascinanti scenari marini contornati da spiagge incantevoli, a selvagge falesie che svettano tra cielo e mare, mentre all’interno volano alti, su prati montani e ampi valloni, colorate e variegate specie avifaunistiche, tra i quali l’avvoltoio grifone, come a sorvegliare un patrimonio di rara beltà.